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18.000 operai agricoli delle Marche ancora senza contratto

A sette mesi dalla scadenza dei contratti provinciali si sono bruscamente interrotte  le trattative tra Fai-Flai-Uila e Confagricoltura, Coldiretti e Cia  per il rinnovo dei cpl per gli operai agricoli e florovivaisti della regione marche, contratti scaduti il 31 dicembre 2023.

Le risposte delle controparti rispetto alle rivendicazioni sindacali, soprattutto sul versante dell’aumento salariale sono giudicate dalla Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil assolutamente insoddisfacenti, in un momento in cui la centralità dell’aumento economico nelle piattaforme e nei contratti rinnovati ha l’obiettivo di salvaguardare la crescita dei salari recuperando la perdita del potere di acquisto delle retribuzioni erosa fortemente dall’esplosione inflattiva degli ultimi anni. A tal proposito si richiedeva un aumento contrattuale salariale minimo le del 7,4%  formato dal 3,5% già definito a livello nazione ad ottobre 2023 e un incremento salariale dato dall’indicatore IPCA previsto per il biennio 2024-2025 del 3,9%.

Il rinnovo dei contratti degli operai agricoli e florovivaisti delle provincie rappresenta un momento decisivo per coniugare gli indispensabili aumenti economici delle buste paghe  dei lavoratori, per migliorare le tutele economiche-normative, valorizzare le professionalità dei lavoratori e delle lavoratrici.

L’agricoltura, come ha ricordato recentemente il presidente Sergio Mattarella, è centrale e tutti dobbiamo aver la convinzione di un’agricoltura come leva fondamentale dello sviluppo economico e sociale del Paese. L’agricoltura rappresenta oggi, anche nella regione Marche, una delle principali eccellenze produttive del “Made in Italy” e genera ricchezza e valore aggiunto per le imprese e per l’economia dei nostri territori e dà lavoro a migliaia di persone, solo nelle Marche ci sono circa 18.000 lavoratori tra OTI e OTD. Nel nostro territorio sono presenti importanti realtà produttive sia agricole, sia vitivinicole e inoltre sono presenti aziende di produzione, trasformazione e commercializzazione con rilevanza nazionale alle cui dipendenze lavorano quotidianamente circa 2000 dipendenti. Queste ultime potrebbero avere un peso determinante nell’accelerazione dei processi volti a richiedere il rapido e dignitoso rinnovo dei CPL Contratti Provinciali di Lavoro.

Per valorizzare i lavoratori e le lavoratrici del settore agricolo, essenziali, durante la pandemia Covid 19, dobbiamo garantire che il loro lavoro sia dignitoso, adeguatamente retribuito e che lavorino in buone condizioni di salute e sicurezza.

Ci auguriamo che questo grido di rabbia e protesta permetta la ripresa del confronto su basi più costruttive e in tempi rapidi. Il nostro impegno resterà forte con attenzione alta in ogni territorio per ottenere rinnovi rapidi e dignitosi, fondamentali per il settore agricolo che ultimamente evidenzia, come spesso lamentato da Confagricoltura, Coldiretti e Cia, anche difficoltà nel reperire manodopera e una dispersione delle professionalità.

Se non arriveranno proposte migliorative e immediate, concludono la Fai Cisl -Danilo Santini, Flai Cgil – Paolo Grossi e Uila Uil – Delfino Coccia, siamo pronti alla mobilitazione Regionale ed eventualmente anche a quella Nazionale, con ogni forma di iniziativa sindacale.

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