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Il turismo di qualità non può sfruttare i lavoratori: il convegno di Pesaro

Per avere un turismo di qualità occorre avere un lavoro di qualità. Ne è convinta Claudia Mazzucchelli, segretaria generale della Uil Marche, che questa mattina ha partecipato a Pesaro al convegno dedicato a “Turismo Cultura, Turismo Globale” organizzato dalla Uiltucs Marche all’interno di Palazzo Gradari, nell’ambito di Pesaro Capitale della Cultura 2024.

Nelle Marche ci sono oltre 48mila i dipendenti nel settore turismo/ristorazione. “Per lo più personale part time – ha spiegato la segretaria Mazzucchelli – e in larga parte a tempo determinato e donne. Con una retribuzione media nel 2022 (dati Inps) di poco superiore agli 8mila euro annui”. Retribuzioni basse, stagionalità, orari che mal si conciliano con la vita di relazione. Ma soprattutto, in Italia, ci sono 3 milioni di lavoratori in nero, sottopagati. Testimonianze dirette di lavoratrici e lavoratori precari hanno provato che non va tutto bene come qualcuno cerca di convincerci. “Lo hanno provato anche i dati: oltre il 40% dei nuovi contratti di lavoro è a tempo determinato. Se per alcuni è poco, per la UIL non lo è”, ha aggiunto la Mazzucchelli.

“Manca mentalità turistica e dignità per chi lavora – spiega Fabrizio Bontà, segretario generale della Uiltucs Marche – i nostri uffici vertenze sono sempre pieni di casi come paghe globali, assenza di permessi, riposi, diritti. È facile dire poi che i giovani non hanno voglia di lavorare”. Al convegno hanno preso parte il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, e l’assessore al Turismo, Daniele Vimini oltre a Alessandro Nucara (presidente Ebnt), Marco Pasi (presidente Fon.Ter), Amerigo Varotti, Alessandro Liguori e Andrea Baroni, direttori rispettivamente di Confcommercio, Confersercenti e Confindustria Pesaro Urbino.

La ricetta per la Uil? Destagionalizzare, lavorare di squadra, migliorare le infrastrutture ma, la qualità non si fa solo con le strutture. Il fattore umano è determinante, attraverso il rinnovo del contratto e la sua corretta applicazione gli va riconosciuto il giusto valore. Il turismo di qualità si raggiunge con il lavoro di qualità.

Le conclusioni sono state affidate al segretario generale della Uiltucs nazionale, Paolo Andreani. “Quattro lavoratori su 10 sono lavoratori poveri e questo significa che o per part time o per discontinuità lavorativa non hanno né futuro previdenziale né presente salariale – ha fatto notare – nonostante lavorino in un settore che ha un altissimo potenziale in termini di ricchezza. Se si vuole dar valore al settore, si deve dar valore al lavoro. L’impresa deve avere una responsabilità sociale, anche rispetto al profitto”.

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