Oggi è l’ inizio di un percorso comune di conoscenza di un tema, tanto delicato quanto complesso, che coinvolge molti cittadini marchigiani per combattere la stigmatizzazione e promuovere la consapevolezza sui problemi di salute mentale.
La salute mentale deve essere considerata una questione di importanza pubblica, e la società si deve impegnare a garantire che tutte le persone abbiano accesso alle cure e al sostegno di cui hanno bisogno per migliorare la loro qualità di vita. L’assenza o quanto meno la palese carenza di intervento del servizio pubblico fa sì che la gestione se non proprio la cura del paziente psichiatrico sia demandata in moltissimi casi interamente alla famiglia: la gravità e spesso l’insostenibilità di tali situazioni provocano risvolti negativi dal punto di vista economico, sociale e lavorativo, e si riflette in maniera disastrosa sugli equilibri famigliari, già pesantemente compromessi dalla condizione di salute del familiare e da due anni di pandemia, aggravate dalle difficoltà di accesso alle cure. La prevenzione e la cura dei disturbi mentali sono cruciali per il benessere individuale e collettivo, e le comunità devono lavorare insieme per fornire supporto e risorse alle persone colpite da tali disturbi.
Un momento privilegiato di confronto e di coprogettazione può essere la Consulta regionale per la salute mentale magari integrandola con la componente sindacale per individuare in maniera precisa e condivisa “lo stato dell’ arte” nella nostra regione alla luce della legge 19 e della costruzione del nuovo piano socio sanitario….. perché serve un approccio più globale alla salute mentale che farà la differenza per le persone abbattendo solitudine e isolamento di malati, famiglie ma anche degli stessi operatori.
