Lavoro, Sviluppo, e Welfare: su questi temi, Cgil, Cisl e Uil chiedono alla Regione di avviare un confronto per il rilancio delle Marche. Temi su cui i sindacati ripropongono le loro priorità annunciando che, da subito, prenderanno il via assemblee nei luoghi di lavoro e in tutti i territori. Di questo si è discusso oggi, ad Ancona, all’H3 Coworking, nel corso dell’assemblea regionale dal titolo: “versomarche2025”: per un nuovo sviluppo delle Marche”.
In un documento, Cgil, Cisl e Uil individuano proposte concrete sulle questioni da risolvere per uno sviluppo sostenibile nella nostra regione. Il tutto con una premessa: a due anni, dall’insediamento della giunta, in un contesto politico e socioeconomico complicato, ci sono relazioni sindacali inadeguate, in alcuni ambiti insussistenti. Per questo, si auspica una nuova stagione di confronto e partecipazione.
SVILUPPO – Le Marche, secondo gli ultimi dati, stanno perdendo
l’aggancio con le regioni più avanzate con un -24% del Pil pro
capite in 20 anni; si chiede, dunque, una politica industriale
che incentivi i progetti di filiera e di ricerca ma anche di
selezionare i settori innovativi considerando che l’investimento
in ricerca e sviluppo è solo l’1% del Pil. Cgil, Cisl e Uil
chiedono anche di adottare criteri di premialità per le imprese
che promuovono processi di miglioramento delle condizioni di
lavoro e che si valorizzino le conoscenze e le competenze dei
lavoratori. I sindacati fanno presente che, tra i finanziamenti
di rilievo, ci sono quelli del Pnrr ma anche i 690 milioni delle
risorse ordinarie del fondo europeo per lo sviluppo regionale e
i 346 milioni del fondo sociale europeo.
INFRASTRUTTURE, SERVIZI PUBBLICI LOCALI, ENERGIA – Per le
infrastrutture, Cgil, Cisl e Uil sollecitano un sistema
efficiente puntando su tempi celeri per il raddoppio Orte-
Falconara, il by-pass, la Fano-Grosseto, l’uscita a nord dal
porto di Ancona, la Pedemontana, la terza corsia A14 a sud di
Porto Sant’Elpidio, la Mezzina ma anche la Ferrovia dei due
mari. Sul trasporto pubblico locale, come sul ciclo dei rifiuti
e su quello dell’acqua, si chiede un intervento della Regione
contro la frammentazione. E poi, per l’energia, si sollecita un
nuovo piano regionale. Sugli appalti, si propone di aggiornare
il protocollo d’intesa con la Regione mentre su tasse e tariffe,
di rafforzare il carattere progressivo dell’Irpef, studiando
soluzioni per agevolare le persone a basso reddito.
LAVORO – Per quanto riguarda il lavoro che non c’è, si chiedono
politiche attive, più formazione e investimenti sul sistema
della conoscenza; sul lavoro che si perde, 10.500 posti persi
nel 2020 e 60.000.000 ore di Cig nel 2021, si invocano tutele e
accompagnamento con politiche di lavoro e formazione. Quanto al
lavoro che non ha futuro, il 16% di neet nel 2021, si
sollecitano incentivi che premino talento e capacità di
intrapresa. E poi, sul lavoro “meglio che niente”, con 10mila
euro di retribuzione media lorda annua, si chiede di puntare
sulla qualità e sulla contrattazione. Sul lavoro irregolare, con
un tasso dell’83,4%, si esige la lotta al lavoro nero. Quanto al
lavoro non sicuro che registra 16.306 infortuni, si sollecitano
più controlli. Per far fronte a questo capitolo, ci sono 296
milioni di euro di fondi Ue cui si sommano altri
50 milioni dello Stato; per il 2022, dal Pnrr, per le Marche ci
sono 21.384.000 euro, dal Fondo di potenziamento delle
competenze, ci sono 1.470.000 euro. Su tutta questa partita, si
propone un Patto per il lavoro e lo sviluppo condiviso.
SANITA’ E WELFARE – Sulle Case di comunità, si sollecita un
progetto di distribuzione omogenea, per le strutture
residenziali, si chiede di aumentare gli standard di assistenza
e il blocco dell’ aumento delle rette. Sul fondo sociale di
solidarietà, si chiede che venga esteso in modo strutturale.
Quanto ai tempi di attesa per le visite, si sollecita di
monitorare il tutto e di applicare regole certe e trasparenti.
Per la rete ospedaliera si auspica un confronto sui criteri di
riassetto mentre si sollecita un rafforzamento della prevenzione
(a cominciare dagli organici).
Rispetto al sottodimensionamento del personale del comparto del
SSR marchigiano si esige di potenziare le dotazioni organiche
dal 1 gennaio 2023, quando, con l’operatività delle 5 Aziende
Sanitarie Territoriali, rischiano di ampliarsi le differenze di
trattamento già esistenti tra i dipendenti delle diverse Aree
Vaste dell’ASUR.