Incontro in Regione
Il 6 febbraio 2020, Filcams Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs hanno incontrato su convocazione della Regione Marche e alla presenza dell’Assessora Bravi i rappresentanti di Margherita Distribuzione S.p.A. per proseguire il confronto in ordine alla situazione aziendale come da indicazione del Ministero del Lavoro; presenti all’incontro anche una rappresentanza delle cooperative CIA e Conad Adriatico.
Nell’incontro, a carattere prettamente interlocutorio, l’avv. Baroni ha rappresentato seppur in estrema sintesi i tratti complessivi della vertenza nazionale corredati da declinazioni più specifiche al territorio.
Si è trattato nei fatti di un aggiornamento della situazione marchigiana: 29 punti vendita complessivi della rete vendita Sma/Auchan dei quali solo 21 entreranno a far parte del perimetro Conad, mentre 8 punti vendita che occupano complessivamente 221 dipendenti, saranno ceduti a soggetti terzi e di cui ad oggi non sono noti dettagli alcuni.
Delle decine e decine di punti vendita in franchising nessuna menzione.
Pesa inoltre sull’intera rete vendita il responso dell’antitrust che ha evidenziato nel territorio marchigiano 24 sovrapposizioni e del quale si attende per fine febbraio l’esito definitivo che potrebbe condizionare, se confermato, l’operazione complessiva.
In merito ai 76 esuberi dichiarati tra il personale amministrativo impiegato negli uffici delle sedi di Osimo e Offagna ricompresi nella procedura di mobilità avviata a livello nazionale per 817 esuberi complessivi, l’avv.Baroni ha precisato che si tratterà di esodi volontari incentivati in alternativa a non meglio precisati percorsi di ricollocazione del personale interessato, supportati dalla richiesta di ammortizzatori sociali a copertura dell’intero anno e finalizzati al completamento del percorso di chiusura delle sedi.
L’assessore al Lavoro Bravi ha dichiarato la disponibilità per conto della regione Marche, di mettere in campo politiche attive volte alla salva guardia dei posti di lavoro.
Sulla logistica, ovvero sul destino degli oltre 100 lavoratori occupati nel deposito di Osimo l’orizzonte è alquanto incerto e comunque condizionato e successivo al passaggio complessivo della rete vendita. Nessuna garanzia, nessuna prospettiva, nessuna risposta all’oggi; solo l’ennesimo rimando del problema che pesa per i lavoratori che lo vivono giorno dopo giorno, da mesi, come un macigno.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil pur registrando i propositi espressi da controparte continuano a ritenere insufficienti le risposte fornite, ancora troppo generiche, parziali e non risolutive.
A tal proposito hanno sollecitato la Regione a mantenere alta l’attenzione su una vertenza ancora non correttamente percepita in tutta la sua gravità e complessità per l’impatto che rischia di determinare a svantaggio di centinaia di lavoratori e delle loro famiglie.
In attesa di ulteriori sviluppi auspicando di proseguire in modo più proficuo il confronto sia a livello nazionale che, nel breve, anche nel suo prosieguo in sede regionale ci riserviamo di valutare, se necessarie, la messa in campo di iniziative rivendicative e di lotta a sostegno e a tutela dei lavoratori.