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Il Centro Ada di Camerino, presidio di democrazia e socialità: il rilancio dell’attività in favore degli anziani

Progetti per cercare una nuova socialità nella Camerino da ricostruire dopo il terremoto e dopo la pandemia. Ecco il Centro Ada che dalla struttura polivalente di via Baudana Vaccolini (quartiere Vallicelle), realizzata nel 2017 grazie alle risorse del 5×1000 dell’associazione e poi donata al Comune, ha rilanciato questa mattina la sua attività 2021/22. L’intento è quello di dare piena operatività alla struttura attraverso i propri volontari per dare risposte agli anziani su temi come sanità, reinserimento sociale, politiche abitative, rapporti con la pubblica amministrazione. “Qui – ha evidenziato Graziano Fioretti, presidente Adacon Marche – abbiamo una squadra che dedica il suo tempo al servizio degli altri. Uno dei progetti che ci piacerebbe avviare è quello legato al tramandare l’artigianalità dei lavori che si stanno perdendo. Una cosa bellissima per far restare attivo chi insegna e un’opportunità per i giovani di imparare un mestiere”. L’ex presidente dell’Ada, Adriano Musi, ha ricordato tutte le difficoltà della realizzazione della struttura e la sorda burocrazia affrontata con tenacia mentre l’attuale presidente, Nirvana Nisi, ha osservato come “la zona ha bisogno di questo contributo in arrivo dal volontariato. Lavoreremo insieme per far funzionare questo circolo. Quattro anni fa dopo il terremoto qui non c’era niente e questa sala ha rappresentato un punto dove socializzare, dove tornare a incontrarsi. Riprenderemo ora con più voglia di fare di prima”. Ada è l’acronimo di Associazione per i Diritti degli Anziani. L’associazione è promossa dalla Uil Pensionati che si è posta l’obiettivo di aprire altre strutture di questo tipo nel resto della regione. “In queste realtà – ha detto Marina Marozzi, segretaria generale Uil Pensionati Marche – concretizziamo il concetto di invecchiamento attivo. Il restare isolati ha coinvolto tanti durante la pandemia e penso che come Uil Pensionati potemmo fare qualcosa collaborando con Comune e Ambito sociale”. Secondo Claudia Mazzucchelli, segretaria generale Uil Marche “per far ripartire Camerino occorre far incontrare i suoi abitanti, gli anziani, con i giovani attratti qui dall’Università anche sfruttando quel presidio di democrazia rappresentato dal centro polivalente. Per risollevare le aree interne le risorse ci sono e non dobbiamo sprecarle anche perché il ritardo è grande. Ragioniamo su come spenderle al meglio (penso alle infrastrutture materiale e digitali: un problema di tutte le aree interne che vanno riconnesse al resto del paese). Il sindacato si mette a disposizione”. Al sindaco Sandro Sborgia le conclusione della giornata. “Il centro sociale può essere anche un luogo dove si possono riallacciare socialità – ha detto – La situazione qui a Camerino è complicata. Qui la ricostruzione non era stata affrontata nella dovuta maniera, la situazione economica non era delle migliori e non nasce oggi. Oggi si inizia a vedere qualcosa nella ricostruzione ma la strada è ancora lunga. Per quanto mi riguarda ho sempre visto alla politica come un baluardo a cui il cittadino può guardare per potersi rivolgere e trovare una risposta. Dobbiamo dialogare tra istituzioni per risolvere i problemi”.

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