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Sindaco donna negli anni ’70: “Uscivano dagli uffici per vedere quella stranezza”

Laura Conti e Meri Marziali, confronto tra sindache e generazioni nell’incontro organizzato da Uil Marche e Uil Pari Opportunità ieri a Castelfidardo. La segretaria Mazzucchelli: “In tempi di individualismo c’è bisogno di partecipazione perché i diritti dei singoli si ottengono con battaglie collettive”

“Capitava spesso di andare in Prefettura con gli atti del mio Comune e i dipendenti uscivano dai loro uffici per vedere la stranezza di una donna sindaco”. È il racconto di Laura Conti, sindaca di Castelfidardo tra il 1967 e il 1968 e dal 1972 al 1975, protagonista ieri pomeriggio con Meri Marziali, attuale prima cittadina di Monterubbiano, dell’incontro “Sindaci in rosa, generazioni a confronto”, organizzato dalla Uil Marche e dalla Uil Pari Opportunità nella città della fisarmonica. Nella Sala Convegni di via Mazzini sono intervenuti anche Claudia Mazzucchelli, segretaria generale della Uil Marche, e il prof Roberto Giulianelli dell’Istituto Storia Marche. L’incontro è stato moderato da Diego Gallina Fiorini. Il sindaco Roberto Ascani ha portato i suoi saluti istituzionali.

“Sono diventata sindaca quasi per caso – ha raccontato Conti – Inizialmente la proposta era stata fatta a mio marito, medico condotto del paese, ma lui rifiutò perché non voleva che la politica interferisse con il suo lavoro. Alla fine lo proposero a me. Essendo appassionata di politica e militante del Partito Repubblicano, accettai. All’epoca non esisteva l’elezione diretta del sindaco, quindi furono i consiglieri eletti a scegliermi. La mia nomina fu innovativa perché, oltre al Partito Repubblicano, fui sostenuta anche dal Partito Comunista. Il mio ruolo non fu semplice: molti atti di giunta dovevano passare per la Prefettura e quando mi ci recavo la mia presenza, in quanto donna, suscitava curiosità tra gli impiegati. La mia realizzazione più importante fu la creazione della zona industriale di Castelfidardo. Le condizioni di lavoro erano difficili, con molti che lavoravano in casa. La zona industriale, che attirò molte famiglie e trasformò l’economia del paese, fu un successo incredibile, tanto che aziende e operai vennero a stabilirsi qui. Ancora oggi, quando mi chiamano, usano il cognome di mio marito, Cianca, ma ciò che conta è che il mio contributo ha lasciato un segno nella storia del paese”.

E oggi, come è cambiato il ruolo della donna in politica e nella società civile? Nonostante una maggiore autonomia rispetto al passato e leggi sulla partecipazione e sulla parità come le cosiddette “quote rosa”, nella provincia di Ancona appena il 17% degli enti ha una donna alla guida di un’amministrazione comunale. Una percentuale che, nella regione di Ada Natali, prima sindaco donna d’Italia nel 1946 a Massa Fermana, scende al 14,6%.

“Se io oggi sono qui – ha detto la sindaca Marziali – è anche grazie a Laura che ci ha aperto la strada ma essere donna in politica significa, anche oggi, dover dimostrare continuamente le proprie competenze, come se si dovesse superare una doppia prova: una verso l’elettorato e una nei confronti degli stessi ambienti istituzionali. Ricordo un episodio significativo: durante una riunione tecnica sulla viabilità, il funzionario dell’ente proprietario della strada parlava solo con l’architetto, ignorando completamente me, nonostante fossi io a presiedere l’incontro come sindaca. Solo quando ho preso la parola e ho fatto notare la mia posizione, c’è stato un imbarazzato riconoscimento del mio ruolo. Questo dimostra quanto sia ancora radicato il pregiudizio nei confronti delle donne in posizioni di potere. La legge sulle quote ha accompagnato un cambiamento culturale necessario, ma le disparità di genere persistono perché per troppo tempo le donne sono state escluse dai processi decisionali. Oggi è fondamentale che ci siano numericamente e qualitativamente più donne nelle istituzioni, perché chi meglio di una donna può rappresentare le esigenze femminili? Non vogliamo essere solo una quota, ma essere riconosciute per le nostre capacità e per ciò che portiamo politicamente e amministrativamente. Nel mio mandato ho sempre cercato di sostenere le nuove generazioni di ragazze interessate alla politica, promuovendo un consiglio comunale dei ragazzi e incoraggiando le giovani a intraprendere questa strada. Per coinvolgere più donne e giovani nella politica, è essenziale creare occasioni di partecipazione e ascoltare le loro voci. Solo così possiamo costruire una vera democrazia paritaria, perché non è solo la donna a perdere opportunità, ma è l’intero sistema che si impoverisce senza la loro partecipazione”.

All’incontro erano presenti, tra il pubblico anche altri nomi della storia politica locale al femminile come Annarosa Polverini, sindaco di Offagna dal 1975 al 1980 e, del Comune di Castelfidardo, Romina Calvani e Lara Piatanesi, rispettivamente vicesindaca e presidente del Consiglio Comunale. All’ex sindaca Conti è stata poi consegnata, da parte della segretaria generale della Uil Pensionati Marche, Marina Marozzi, una targa per ringraziarla dell’impegno civile e sociale profuso.

“Abbiamo voluto declinare due esperienze lontane nel tempo, che hanno in comune la fascia tricolore, l’importanza della partecipazione e soprattutto quella delle donne. In un momento come questo dove c’è molto individualismo vogliamo mostrare che i problemi si risolvono insieme, non criticando dietro lo schermo di un computer ma provando a impegnarsi in prima persona, portando avanti le proprie idee in un percorso collettivo che è l’unico capace di concretizzare i diritti. I diritti sono individuali ma le battaglie per conquistarli sono collettive. E vanno presidiati altrimenti si rischia di perderli” ha concluso la segretaria Mazzucchelli.

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