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Fedrigoni, niente licenziamenti: un anno di cig per i 173 lavoratori del gruppo

Si concluso nel tardo pomeriggio di oggi l’incontro in Regione, alla presenza dell’Assessore Regionale al Lavoro Stefano Aguzzi, del Direttore del Dipartimento Politiche sociali Massimo Rocchi e del Funzionario regionale Andrea Rossi, al fine di esperire l’incontro congiunto finalizzato al completamento della procedura di licenziamento collettivo avviata il 3 ottobre 2024 da parte dell’azienda Giano S.r.l.

Per l’Azienda erano presenti Giuseppe Giacobello, Filippo Villa e Antonio Balsamo. Da parte sindacale le Segreterie Territoriali delle Marche di Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e Ugl oltre alle RSU degli stabilimenti Giano di Fabriano e Rocchetta.

Dopo un’ampia ed approfondita discussione tra le parti si è riusciti a concordare quanto segue:
La Società ha richiesto al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali apposita convocazione per l’espletamento dell’esame congiunto di CIGS per area di crisi complessa per 12 mesi a partire dal 01/01/2025 fino al 31/12/2025. Tale procedura interesserà n°173 lavoratori (139 operai, 34 impiegati) in forza nelle unità produttive site in Fabriano. I lavoratori che non saranno nell’immediato ricollocati saranno sospesi a zero ore.

A questo proposito nella richiesta al Ministero del Lavoro di convocazione per esame congiunto per CIGS, l’Azienda dichiara che farà richiesta di ricorrere a tale strumento in quanto, non ha la possibilità di accedere agli strumenti straordinari di ammortizzazione sociale perché non può presentare un piano di risanamento, non può prevedere riduzioni dell’orario di lavoro. Il Ministero del Lavoro, anche in considerazione degli impegni assunti con l’accordo in sede ministeriale del 9 dicembre 2024, ha già convocato la Società per l’esame congiunto per CIGS per area di crisi complessa per il giorno 7 gennaio 2025.

La Regione Marche attesta la disponibilità dei fondi residui per il trattamento di integrazione salariale e, sussistendone i requisiti di utilizzo previsti dalla normativa vigente, si impegna a destinarli per tale intervento, anche attraverso il coordinamento degli enti preposti ove necessario. Si rende altresì disponibile a concordare con la Società e con le organizzazioni sindacali un piano di politiche attive così come richiesto dallo strumento di ammortizzazione sociale indicato.

Ampia discussione quella che c’è stata a tutela dei 21 somministrati “Randstad” (staff leasing e termine) come per quelli della società che fa logistica e trasporti “Nicma facility spa” perché direttamente coinvolti anche loro nei licenziamenti e riduzione del personale lavorando a tutti gli effetti per la società Giano/Fedrigoni degli stabilimenti marchigiani. L’azienda dopo notevoli pressioni delle OOSS a tutela di quest’ultimi, riguardo solamente i somministrati in staff leasing (8/9 lavoratori), si riserva di valutare l’opportunità di introdurre anche per loro degli incentivi economici.

Ultima cosa, riguardo all’incontro di oggi che non è sicuramente di poco conto in tutta questa situazione che verrà a crearsi nel 2025. Quella di richiedere con forza un piano industriale che sia il più dettagliato e chiaro possibile. Vorremmo una volta per tutte, nero su bianco, capire quali saranno gli investimenti che l’Azienda rivolgerà verso l’area Marche e quali siano i nuovi business che andremmo a produrre.

Domani ore 16:00 altro tavolo, tecnico però questa volta tra le RSU e le Segreterie Territoriali di categoria con la struttura Aziendale che mette mano alle valutazioni, spostamenti, giudizi e ricollocamenti per entrare nei dettagli e nei termini dei primi spostamenti già comunicati ad alcuni dipendenti, che hanno però destato parecchie lamentele e critiche. Vogliamo capire quale sia il metodo e il criterio utilizzato dall’Azienda soprattutto in virtù di alcuni demansionamenti e trasferimenti proposti.

Negli ultimi giorni importanti passi in avanti sono stati fatti rispetto a quella che era la situazione iniziale. Non ci sarà comunque completa soddisfazione fino a che l’obbiettivo di ricollocare tutti i coinvolti non sarà raggiunto. Aumentano nel frattempo le adesioni verso le posizioni aperte al nord. Altri lavoratori hanno invece addirittura preso la decisione di non essere ricollocati negli altri stabilimenti del gruppo.

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