L’incontro svoltosi oggi in Regione, tra la Giunta ed il Coordinamento del Gruppo Elica, riconferma la necessità di un cambio repentino nella discussione. La disponibilità a radicali modifiche annunciata dai manager aziendali, deve declinarsi esclusivamente su come si mantiene il lavoro nei siti italiani.
Quello che abbiamo letto in questi giorni sulla stampa (pre pensionamenti, part time, etc ), non può rappresentare l’inizio di un confronto costruttivo, in quanto era tutto contemplato nel piano del 31 marzo, e se non si parte dalla discussione del mantenimento dei livelli produttivi, rischierebbe solamente di accompagnare il progetto aziendale di delocalizzazione delle produzioni, con l’involontario consenso delle parti.
Nei prossimi giorni la Regione effettuerà un ulteriore passaggio con l’azienda per chiarire le reali disponibilità dichiarate, aggiornando successivamente le OOSS, in maniera tale da poter valutare la migliore strada da seguire per la difesa del lavoro sul territorio, battaglia che diventa di tutti. Rimane indispensabile la convocazione del tavolo al MISE per individuare, in una sinergia tra tutte le parti, gli strumenti a sostegno del mantenimento delle produzione sul fabrianese, e di conseguenza i sostegni agli investimenti da poter presentare all’azienda.
Ad oggi, non essendoci elementi di novità, permane lo stato di agitazione dell’intero gruppo ELICA e, anche alla luce del successo dello sciopero dello scorso venerdì 28 maggio che ha visto i 3 stabilimenti completamente fermi, non si escludono nel breve periodo altre forme di protesta e di mobilitazione.
LA LOTTA PER IL LAVORO DELLE LAVORATRICI ED I LAVORATORI DI ELICA, SIA LA LOTTA DI UN INTERO TERRITORIO E DI TUTTE LE ISTITUZIONI!