Si moltiplicano i tentativi ai danni dei più deboli
Email, ma soprattutto messaggi. In un periodo in cui ci si muove di meno e la giusta diffidenza ad incontrare persone non conosciute è più diffusa, la truffa oggi si presenta sempre meno alla porta di casa e sempre di più tramite quell’amico che molti anziani hanno imparato ad utilizzare proprio a causa della pandemia: lo smartphone.
“Purtroppo i truffatori oggi si servono del mezzo più utilizzato dalle loro vittime privilegiate. – avverte Marina Marozzi, Segretaria Generale UIL Pensionati Marche – Molti anziani in questi mesi in cui sono stati costretti a rimanere chiusi in casa hanno potuto mantenere i contatti con le persone care solo attraverso il telefono. Per molti è stata l’occasione per acquistare apparecchiature che consentono anche la videochiamata. Ma se tutto questo non può che essere positivo e aver contribuito ad alleviare il senso di solitudine di molti anziani, nello stesso tempo ha scatenato le aspettative dei malintenzionati.”
Il pericolo si chiama phishing, è una tecnica ben nota da tempo e mira ad ottenere informazioni private in maniera fraudolenta, attraverso mail o messaggi che risultano provenienti da istituzioni o banche nei quali si chiede, ai fini di aggiornarli, di inserire i propri dati in un apposito link. Naturalmente i truffatori si nascono dietro sigle di pregio, come l’Inps o istituti bancari molto noti, soggetti con i quali molte vittime intrattengono realmente dei rapporti, come l’Inps per i pensionati.
“Istituzioni e Banche non richiedono mai informazioni sensibili per email o per messaggio – conclude Marina Marozzi – ed è, quindi, assolutamente opportuno diffidare di questi messaggi tanto più quando maneggiamo apparecchiature di cui si conoscono soltanto le minime funzioni.”