Si prendono cura dei malati, vigilano sulla sicurezza, sono pronti a intervenire giorno e notte, 365 giorni all’anno. Sanitari, poliziotti, vigili del fuoco, forze armate, protezione civile. Nelle Marche rappresentano quasi il 60% del settore pubblico (dati Inps, escluse scuola, università e ricerca) pronto allo sciopero contro la carenza di personale, l’insicurezza sul lavoro e il rinnovo di un contratto che manca da due anni e che non prevede, al momento, tutte le nuove esigenze di servizio emerse con l’emergenza sanitaria. Si calcola che, tra blocco delle assunzioni e pensionamenti, i lavoratori e le lavoratrici pubblici (oltre a sopracitati ci sono anche amministrativi centrali e locali, dipendenti di magistratura e autorità indipendenti) abbiano un’età media di 51 anni. La Uil chiede a livello nazionale un piano straordinario di assunzioni e una serie lotta al precariato. Nelle sole Marche oltre il 17% dei lavoratori pubblici è precario, in tutta Italia ce ne sono 170mila a rischiare la vita in emergenza e senza la sicurezza nel lavoro. Mercoledì 9 dicembre alle 10 i lavoratori saranno davanti alla Prefettura di Ancona per il presidio regionale di protesta.