Iniziativa nazionale, promossa da Fp Cgil Cisl Fp Uil Fpl, si svolgerà venerdì 13 novembre anche nelle Marche con iniziative articolate nelle cinque province:
– dalle ore 9,00 alle ore 10,00 a Pesaro, Ancona e Civitanova Marche, rispettivamente presso le strutture ospedaliere di Marche Nord, Torrette e Covid Center;
– dalle ore 13,30 alle ore 15,00 presso l’ospedale Murri di Fermo e ad Ascoli Piceno presso le strutture ospedaliere di Ascoli e San Benedetto
E’ prevista la partecipazione oltre che dei professionisti della sanità anche dei restanti lavoratori del pubblico impiego, in segno di solidarietà verso il personale sanitario che sta affrontando in prima linea questa emergenza pandemica, per rivendicare il diritto a lavorare in sicurezza, il rinnovo dei contratti, ulteriori risorse e nuove assunzioni: una iniziativa che segue lo stato di agitazione già proclamato dalle categorie nelle scorse settimane.
In questa fase di mobilitazione del lavoro pubblico per rivendicare innovazione nella Pa, rinnovo dei contratti e nuove assunzioni, le lavoratrici e i lavoratori pubblici danno massimo sostegno e priorità a tutto il personale sanitario, è necessario che ai circa 20.000 lavoratori del SSR Marche sia garantito di poter lavorare in sicurezza, assicurando costantemente dispositivi di protezione individuale, tamponi e sorveglianza sanitaria.
Indispensabile e urgente è procedere con nuove assunzioni per implementare il personale e rafforzare i servizi sanitari, attraverso tutti gli strumenti applicabili: l’utilizzo delle graduatorie da altre regioni applicando la L. 101/2015, la stabilizzazione dei precari portando a termine quanto previsto nella DGR 626/2020.
Altrettanto importante che si rinnovino i contratti ormai scaduti al 31/12/2018, occorre valorizzare la professionalità delle e riconoscere gli sforzi di questa difficilissima fase: non solo una gratificazione nei confronti di chi con spirito di abnegazione sta affrontando la pandemia in condizioni critiche, ma anche prima di tutto un diritto.
Questa è anche una mobilitazione collettiva di lavoratrici e lavoratori pubblici, contro chi nega l’esistenza del virus, dell’emergenza epidemiologica e del rischio che stanno correndo medici, infermieri e tutto il personale sanitario.