UILA Ascoli Piceno: “Nuove misure che consentano di costruire soluzioni alternative”
“Applaudiamo come sempre l’impegno delle Forze dell’Ordine, della Magistratura e degli Organi Ispettivi nello sradicare questo malaffare, indegno di un Paese civile – dice Eugenio Zallocco, Segretario Territoriale della UILA-UIL ( UIL Agroalimentari )Ascoli Piceno- Fermo.
Restiamo convinti che il Caporalato si sconfigga anche attraverso nuove misure che consentano di costruire soluzioni alternative a quelle attualmente messe in atto dai caporali e che possono trovare spazio attraverso la piena attuazione della Legge n. 199 del 2016.
Occorre rafforzare i sistemi istituzionali preposti alla vigilanza ed al controllo della regolarità dei rapporti di lavoro in agricoltura, oltre a consentire alle aziende virtuose di poter accedere attraverso la creazione di un marchio di certificazione etica e di sgravi fiscali e/o contributivi, al fine di incentivare le aziende stesse ad iscriversi alla Rete del Lavoro di Qualità.
Si potrebbe anche pensare di prevedere questa iscrizione come requisito per poter accedere ai Contratti di Filiera promossi dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ( MIPAAF).
Nell’opera di rafforzamento delle misure a contrasto del fenomeno, deve essere prevista l’istituzione e l’avvio operativo delle Sezioni territoriali della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, alle quali andrebbe previsto l’affido alle Parti Sociali della gestione della domanda e dell’offerta di lavoro, che consentirebbe la costruzione di un sistema di gestione dei flussi occupazionali alternativo al caporalato, nel quale si offra anche un sistema di trasporto locale convenzionato per garantire quotidianamente la manodopera necessaria alle aziende del nostro territorio.
Restiamo fiduciosi che queste nostre richieste trovino conferma nel più breve tempo possibile – conclude Eugenio Zallocco – affinché si diano risposte immediate ad un fenomeno che ad oggi nel nostro territorio rimane circoscritto , ma che nel medio e lungo periodo potrebbe prendere una piega diversa , tale da soffocare il tessuto sano delle aziende agricole locali.”